Guy Debord described the flâneur as a person who moves around the city without any particular destination or purpose, abandoning themselves affably to random encounters.
As from this spring, city flâneurs can take advantage of a new vehicle for their transports of drifting delight… and a very stylish one too. Hermes, the Parisian luxury brand, is launching two special citybikes: Le Flâneur d’Hermès and Le Flâneur sportif d’Hermès. Constructed in ultra-lightweight carbon fibre in three sizes (S, M, L) and sold in three colours (carbon, Blanc d’Espagne and red… the latter only in the sporting version), these bicycles combine superb technical performance with the meticulous attention to aesthetic detail typical of all Hermès products: handlebar grips, saddle and carry grip come in bull leather hand-sewn by the maison’s master saddlers. This project is based on a collaboration with Time, the renowned French manufacturer of hand-made bicycles and cycling equipment.
Per Guy Debord il flâneur è colui che attraversa la città, privo una particolare meta, abbandonandosi con animo disponibile agli incontri imprevisti. Da questa primavera i flâneur cittadini hanno un nuovo mezzo per dedicarsi alla loro passione, con stile. Hermes, azienda parigina del lusso, ha infatti lanciato la produzione di due biciclette da città: Le Flâneur d’Hermès e Le Flâneur sportif d’Hermès. Realizzate in fibra di carbonio ultraleggero in tre taglie (S, M, L) e disponibili in tre colori (carbone, Blanc d’Espagne e rosso, quest’ultimo solo per la versione sportiva), queste biciclette uniscono alle alte prestazioni tecniche la cura del dettaglio che contraddistingue i prodotti della maison francese: manopole, sellino e maniglia di trasporto sono cuciti in pelle di toro dalla mano esperta dei maestri sellai Hermès. L’operazione è stata possibile grazie alla collaborazione con Time, famoso produttore francese di attrezzature da ciclismo realizzate a mano.
Tyson Beckford, the protagonist of the RECA Group’s Spring-Summer 2010 campaign, goes back to modelling for Ralph Lauren, the brand that made him famous twenty years ago in 1993. Tyson, who was recently in the news for a no-clothing photo-shoot with the transgender model Ines Rau, says he’s proud of this reunion with a brand which he admires on a professional level and with which he identifies as a man and as a consumer. In a recent interview Tyson went further, denouncing the continuing presence of racist attitudes in the world of fashion but praising Ralph Lauren for the multi-racial and anti-discriminatory image it has promoted over the years.
Tyson Beckford, protagonista della campagna primavera estate 2010 di RECA Group, dopo vent’anni dal suo primo esordio, torna a posare per il brand che lo rese celebre nel 1993: Ralph Lauren. Tyson, che recentemente ha fatto parlare di sé per aver posato in un servizio senza veli al fianco della modella transgender Ines Rau, si dichiara orgoglioso di questo ritorno di fiamma nei confronti di un brand per il quale nutre forte stima professionale e nel quale si rispecchia, come uomo e cosumatore. Non solo, in un’intervista Tyson denuncia la permanenza di atteggiamenti razzisti nel mondo del fashion design e loda il marchio statunitense per l’immagine multirazziale ed antidiscriminatoria che ha saputo promuovere negli anni.
London’s Design Museum – a Mecca for designers and would-be designers of all kinds – is staging an exhibition on one of Britain’s most famous fashion designers: a man whose creative verve and entrepreneurial flair has transformed Made in the UK men’s fashion. Ladies and gentlemen, curtain up on… Sir Paul Smith! The exhibition curated by Donna Loveday, flashbacks across the forty years that have made the brand famous the world over, starting from the first makeshift showroom improvised in a Parisian hotel room, where young Paul laid out his first collection on a bed. This room is meticulously reconstructed as part of the exhibition, as is the famous atelier-workshop in Covent Garden, and also the very first Paul Smith boutique… plus, of course, an extraordinary array of clothes from across the years, the sum of which has revolutionized our perception of fashion.
Il Design Museum di Londra, mecca degli appassionati del settore, dedica una mostra ad uno dei più celebri stilisti del Paese e del mondo, colui che con genio creativo ed imprendidtoriale ha trasformato la moda maschile made in UK. Signore e signori, va in scena: Sir Paul Smith. La personale, curata da Donna Loveday, ripercorre i quarant’anni che hanno reso celebre il marchio nel mondo, a partire da quel primo showroom allestito in una stanza d’albergo parigina in cui il giovane Paul aveva steso sul letto la sua prima collezione; una stanza interamente ricostruita all’interno del percorso museale, dove è possibile ammirare anche lo studio-laboratorio di Covent Garden e il primo negozio monomarca, oltre ad una straordinaria collezione di abiti che hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere la moda.
The US architectural studio Mikyoung Kim Design has designed the new roof garden for the Chicago Paediatric Hospital: a ‘hanging garden’ where tall bamboos soar above vividly coloured iridescent curved partitions and various little streams criss-cross the space. The city skyline can be seen through high glass walls, while soothing sound-effects calm the little patients and their families. The architectural project is the outcome of a careful psycho-physiological research project which revealed how the presence of natural elements in hospital contexts can significantly improve patients’ health, as well as the stress levels of parents and hospital staff.
E’ firmato dallo studio americano Mikyoung Kim Design il nuovo coronamento dell’ospedale pediatrico di Chicago: un giardino volante in cui le alte piante di bamboo svettano al di sopra di setti incurvati coloratissimi e cangianti, mentre piccoli corsi d’acqua solcano lo spazio. Oltre le pareti vetrate si staglia lo skyline cittadino, sulle note di effetti sonori che cullano i pensieri dei piccoli ospiti e delle loro famiglie. Il progetto è l’esito di un’attenta ricerca psico-fisiologica dalla quale è emerso che la presenza di elementi naturali negli ambienti di cura è in grado di migliorare significativamente le condizioni di salute dei degenti, oltre che i livelli di stress dei loro congiunti e del personale ospedaliero.