This month sees the opening of a glittering new luxury hospitality site in New York: Baccarat, the maker of highest quality crystal founded by Louis XV, inaugurates its own super-elegant hotel in the heart of Manhattan. Situated in a towering glass-lined and prism-shaped skyscraper, and designed by French architects Patrick Gilles and Dorothée Boissier, the Baccarat reinterprets the Parisian ‘hotel particulier’ concept in a New York mood. It offers its guests personalised treatments in 114 luxury rooms (lowest price 899 dollars a night) as well as a Spa Area with swimming pool and fitness facilities, and the possibility of admiring numerous antique and contemporary works of art in its own collection, and of attending a variety of cultural and social events. To round off the Parisian experience, we recommend a meal at the hotel’s Chevalier Restaurant, where the star-winning chef Shea Gallante offers original creative cuisine deeply inspired by a very French philosophy of good food. Bon voyage!
Apre questo mese a New York un nuovo spazio dedicato all’ospitalità, dai toni a dir poco scintillanti! Baccarat, storica azienda francese produttrice di cristalli pregiati fondata da Luigi XV, inaugura il proprio lussuosissimo hotel nel cuore di Manhattan. Ospitato all’interno di un alto grattacielo vetrato a forma di prisma, l’hotel, progettato dal duo francese compost da Patrick Gilles e Dorothée Boissier, reinterpreta il concetto parigino di hotel particulier in chiave newyorkese. La struttura vanta trattamenti personalizzati per i propri ospiti, i quali, oltre a pernottare in una delle 114 camere di lusso (il cui prezzo a notte parte da 899 dollari), potranno godere di un’area spa completa di piscina e zona fitness, ammirare le innumerevoli opera d’arte antica e contemporanea collezionate al suo interno e prendere parte a numerosi eventi culturali e mondani. Per godere di un’esperienza transoceanica del tutto completa si consiglia infine di cenare al Chevalier: il ristorante dell’hotel, dove lo chef stellato Shea Galante propone ibride delizie d’ispirazione francese. Bon voyage!
Although not scheduled to be finished until 2016, strollers in Tribeca can already make out in today’s striking skeleton the future form of 56 Leonard, the skyscraper designed by the Swiss studio Herzog & De Meuron. The building will eventually house 145 luxury units on 60 floors, all of them boasting stunning views of mid-town Manhattan, thanks to a system of glass curtain walls containing the internal volumes while creating surprising interactions between exterior and interior. The apartments will feature unusually high ceilings and large areas (from over 400 to almost 2,000 square metres) and interior furnishing features designed by the same architects. Despite its monumental dimensions, this building is a highly unorthodox skyscraper, due especially to the way each story looks stacked on top of another in a seemingly random fashion, each out of axis with its neighbours, with planes and corners jutting out unpredictably: this creates a strikingly dynamic aesthetic effect while at the same time offering all kinds of terraces and overhanging interiors to different apartments. Once completed, the building will be embellished by a site-specific sculpture by Anish Kapoor, consisting of a huge and apparently weightless reflective steel bubble at ground level, squeezed beneath the overhanging cement of the first floor beside the main entrance.
Sebbene il suo completamento sia previsto solo nel 2016, passeggiando per Tribeca è già possibile intravedere attraverso il suo scheletro il futuro del 56 Leonard, il grattacielo progettato dallo studio svizzero Herzog & De Meuron. L’edificio ospiterà 145 unità di lusso distribuite su 60 piani di altezza, dalle quali sarà possibile godere di un’incredibile vista su mid-town Manhattan, grazie al sistema di curtain walls vetrate che racchiudono i volumi interni creando un sorprendente gioco di interazioni tra l’esterno e l’interno dell’edificio. Gli appartamenti, caratterizzati dall’inusuale altezza dei soffitti e dalle ampie metrature (dagli oltre 400 ai quasi 2000 metri quadrati), sono completati da arredi interni specificatamente studiati dagli stessi architetti. A dispetto della sua monumentalità, l’opera si sottrae alla comune definizione di grattacielo grazie ad un andamento ritmico tutt’altro che monolitico: i piani disassati creano infatti volumi fortemente aggettanti che determinano un piacevole effetto estetico, mentre dal punto di vista funzionale dotano le unità di terrazze e volumi interni a sbalzo. Una volta completato, l’immobile sarà arricchito da una scultura site-specific ideata dall’artista Anish Kapoor: una bolla di acciaio riflettente apparentemente priva di peso compressa dalla sovrastante soletta in cemento che segnalerà l’ingresso al livello stradale.